I PROBIOTICI
Si definisce prebiotico, da non confondere con il probiotico, ogni sostanza che, presente nel cibo, non viene assorbita dall’organismo, ma è utilizzata dalla flora intestinale.
I prebiotici furono identificati e nominati nel 1993 da Marcel Roberfroid. Sono nella grande maggioranza carboidrati, in particolare oligosaccaridi. Tra questi in special modo rivestono un ruolo importante i Frutto-oligosaccaridi (conosciuti come FOS) e tra questi l’inulina risulta il prebiotico di maggiore interesse.
I prebiotici favoriscono la crescita e l’attività di Bifidobacterium e di lactobatteri, specie batteriche importanti per la salute digestiva dell’organismo ospite.
I prebiotici sono carboidrati non digeribili (frutto – e galatto – oligosaccaridi FOS, lattulosio, polioli) presenti in alcuni alimenti quali: buccia dei legumi, pomodori, broccoli, carciofi, mele, banane, asparagi, cicoria, yogurt, latte.
Secondo le linee guida del Ministero della Salute, una sostanza per essere definita prebiotica deve avere determinate caratteristiche:
• essere sicuro per l’uomo;
• deve indurre effetti positivi per la salute umana;
• deve essere in grado di superare, senza subire sostanziali modifiche delle proprie caratteristiche, i processi digestivi che avvengono nel primo tratto del tubo digerente;
• fungere da substrato nutritivo fermentabile per la microflora presente nell’intestino, stimolando in modo selettivo la crescita e/o il metabolismo di una o più specie batteriche;
• deve saper mutare in modo positivo la flora microbica a favore della flora intestinale simbionte rappresentata da bifidobatteri, lattobacilli;
Non sono da confondere con i probiotici e con la fibra alimentare.
Quando assumiamo degli alimenti contenenti prebiotici, notiamo una momentanea variazione significativa della microflora del colon. Tale effetto può associarsi anche a una modulazione diretta ed indiretta della lipogenasi epatica.
A questi effetti studiati, se ne aggiungono anche altri accertati nel tempo quali:
• riduzione del pH fecale e acidificazione del contenuto dell’intestino, condizione ostile allo sviluppo di microrganismi patogeni
• nutrizione della mucosa e proliferazione cellulare
• incremento della biodisponibilità di minerali
• riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi
I prebiotici sono in grado di arrivare intatti nell’intestino crasso (dove avviene in minima parte l’assorbimento del cibo e la formazione delle feci) ed essere trasformati dai batteri della flora intestinale in acidi grassi a corta catena come acetato, butirrato e propionato ecc.
Questi acidi grassi provocherebbero un calo del pH nell’intestino crasso con una presunta riduzione della crescita di batteri ad azione patogena, l’aumento dell’assorbimento di alcuni micronutrienti, una miglior “funzionalità” intestinale e altri effetti fisiologici. Il butirrato è una sostanza energetica per le cellule del colon. Inoltre i prebiotici stimolano la crescita dei bifidobatteri (perciò vengono anche detti fattori bifidogenici).
I prebiotici non devono essere confusi con gli alimenti probiotici.
È importante conoscere almeno la denominazione dei principali prebiotici perché, con il passare del tempo, diventeranno sempre più frequenti nella nostra alimentazione.
Frutto-oligosaccaridi (FOS); sono oligosaccaridi a catena corta costituiti da D-fruttosio e D-glucosio; sono prebiotici molto utilizzati, anche in associazione con probiotici, in alimenti o integratori (in tal caso la dose è di 10 g al giorno).
Inuline; sono carboidrati che appartengono alla classe dei fruttani; si ottengono dalle radici della cicoria e del carciofo di Gerusalemme.
Isomalto-oligosaccaridi; si formano per trasformazioni enzimatiche e sono presenti in numerosi integratori soprattutto in Giappone e negli USA.
Lattitolo; in Europa è impiegato come dolcificante, in Giappone è usato come prebiotico, mentre negli USA è impiegato a livello sperimentale.
Lattosaccarosio; anch’esso ottenuto per trasformazione enzimatica è usato soprattutto in Giappone e, in misura minore, negli USA.
Lattulosio; è un disaccaride formato da D-fruttosio e D-lattosio. Negli USA è venduto come farmaco per il trattamento della costipazione e dell’encefalopatia epatica, mentre in Giappone è impiegato come prebiotico.
Pirodestrine; attualmente sono ancora in fase sperimentale.
Oligosaccaridi della soia; sono commercializzati in Giappone e negli USA.
Transgalatto-oligosaccaridi; sono costituiti da una miscela di oligosaccaridi costituiti da D-galattosio e da
D-glucosio; sono commercializzati anche in Europa.
Xilo-oligosaccaridi; commercializzati principalmente in Giappone, si stanno diffondendo anche sul mercato statunitense.
Come si vede, tranne frutto-oligosaccaridi e inuline, i prebiotici sono usati soprattutto in Giappone e, in misura minore, negli Stati Uniti. Si trovano però in molti cibi, in particolar modo nella farina di frumento, nelle banane, nel miele, nel germe di grano, nell’aglio, nella cipolla, nei fagioli e nei porri.
Prebiotici e salute umana
I prebiotici, come detto, svolgerebbero diverse funzioni benefiche per l’organismo dell’uomo;
riassumiamole schematicamente:
• riduzione del pH fecale e acidificazione del contenuto dell’intestino
• nutrizione della mucosa e proliferazione cellulare
• incremento della biodisponibilità di minerali
• riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi.
Riduzione del pH fecale e acidificazione del contenuto dell’intestino
Il processo di fermentazione dei prebiotici a opera della microflora presente nell’intestino produce acido lattico e acidi grassi a catena corta; ne consegue una condizione favorevole alla crescita di bifidobatteri e lattobacilli e una condizione sfavorevole allo sviluppo di microrganismi patogeni. Ciò ha risvolti positivi sulla salute della mucosa che trae vantaggio dalla riduzione della flora patogena e dei suoi metaboliti, sostanze che favoriscono i processi infiammatori della mucosa e ne alterano la permeabilità.
Gli acidi grassi a catena corta prodotti dal processo di fermentazione dei prebiotici svolgono inoltre un’azione protettiva contro le patologie infiammatorie che interessano l’intestino; uno di questi acidi grassi, l’acido butirrico, sembrerebbe avere una funzione preventiva sullo sviluppo del tumore del colon-retto.
Nutrizione della mucosa e proliferazione cellulare
Gli acidi grassi a catena corta, in particolar modo l’acido butirrico, svolgono un’importante funzione nutritiva per le cellule della mucosa del colon migliorandone lo stato di salute. Ne consegue un miglioramento dell’assorbimento di sostanze nutritive utili a discapito di sostanze con effetti tossici.
Incremento della biodisponibilità di minerali
Si è osservato che, seppure in modo indiretto, i prebiotici facilitano l’assorbimento di acqua e di alcuni minerali in forma ionizzata (soprattutto magnesio e calcio).
Riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi
Alcune ricerche hanno mostrato che i prebiotici esplicano effetti ipocolesterolemizzanti e, seppure in minor misura, ipotrigliceridemizzanti. È del tutto probabile che tali effetti positivi siano tanto più eclatanti quanto più l’alimentazione del soggetto è ricca di colesterolo e grassi saturi.
Lactobacillus acidophilus è un batterio Gram-positivo, non sporigeno, catalasi negativo e microaerofilo. È in grado di produrre acido lattico come maggior prodotto della fermentazione del glucosio. Ha notevoli effetti benefici per l’uomo, quali la produzione di composti inibitori della crescita di altri microrganismi patogeni e l’eliminazione delle tossine prodotte da batteri proteolitici.
È necessario per sintetizzare la vitamina B nel colon (intestino crasso). I batteri lattici, in generale, tengono sotto controllo i batteri della putrefazione del latte.
Il trattamento termico di pastorizzazione del latte contribuisce ad abbattere la carica microbica di questo batterio.
Per questo motivo alcuni produttori aggiungono successivamente preparati probiotici contenenti batteri appartenenti ai generi Bifidobacterium e Lactobacillus al latte, al fine cioè di avere prodotti in grado di apportare effetti benefici al consumatore come il Kefir o prodotti con differenti nomi commerciali di proprietà del produttore.
Molti dei batteri che ingeriamo transitano nell’intestino e vengono espulsi con le feci senza creare problemi di salute. Il lactobacillus acidophilus umano specifico è un potente inibitore dei batteri patogeni poiché abbassando il ph rende impossibile la proliferazione batterica anomala.
Proprieta e benefici del Lactobacillus Acidophilus
Il Lactobacillus Acidophilus possiede numerose proprietà benefiche, tra le quali:
• È considerato un amico dell’intestino dell’uomo poiché inibisce la produzione di altri microrganismi e favorisce l’eliminazione di tossine prodotte da batteri proteolitici.
• È fondamentale per la sintesi di vitamina B a livello intestinale.
• Aiuta a prevenire le infezioni della sfera intima femminile, come candida o vaginite battericha.
• Favorisce la produzione di enzimi come proteasi e lipasi che aiutano la digestione di proteine e grassi.
• Contribuisce a diminuire l’intolleranza al lattosio causata dalla carenza dell’enzima lattasi, producendo esso stesso questo enzima.
• Riduce episodi di diarrea e aiuta a migliorare la stitichezza.
• Migliora il metabolismo del calcio ed aiuta nella cura dell’osteoporosi.
BIFIDOBACTERIUM LONGUM
Bifidobacterium longum è un batterio Gram-positivo, catalasi- negativo, a forma di bastoncello presente nel tratto gastrointestinale umano e una delle 32 specie appartenenti al genere Bifidobacterium. Si tratta di un microaerotollerante anaerobico e considerato uno dei primi colonizzatori del tratto gastrointestinale dei neonati. Quando cresciuto su terreno anaerobico generale, B. longum forma colonie bianche e lucide di forma convessa. Mentre B. longum non è significativamente presente nel tratto gastrointestinale dell’adulto, è considerato parte del microbiota intestinalee si ritiene che la sua produzione di acido lattico impedisca la crescita di organismi patogeni. B. longum non è patogeno e viene spesso aggiunto ai prodotti alimentari.
Le specie Bifidobacterium sono i batteri presenti principalmente nel tratto gastrointestinale (GIT) e nella vagina.
Nel colon, il Bifidobacterium longum agisce facendo fermentare gli zuccheri in acido lattico. Questo aiuta a regolare e abbassare il pH dell’intestino e dell’intestino.
B. longum è un batterio non mobile, anaerobico, il che significa semplicemente che non crea spore e non può viaggiare “liberamente” all’interno del corpo. B. longum inoltre cresce e si sviluppa meglio in ambienti con basse quantità di ossigeno.
La maggior parte dei ceppi di Bifidobacterium sono naturalmente presenti nei latticini fermentati come lo yogurt. È anche abbondante nelle verdure fermentate come crauti e kimchi. Per comodità, può anche essere preso in forma di supplemento.
Essendo un probiotico piuttosto versatile, il Bifidobacterium longum è in grado di sopravvivere a condizioni difficili nell’intestino. A differenza di alcuni probiotici, non è influenzato dall’acidità dello stomaco, dalla bile, dalle fluttuazioni del pH o dal passaggio attraverso il tratto gastrointestinale. Invece, supporta l’intestino aderendo al rivestimento degli intestini fino al colon.
I ceppi di Bifidobacterium longum si trovano più comunemente nei neonati e nei bambini, di solito dopo essere stati trasmessi dalla madre durante il parto naturale e l’allattamento al seno. I bambini nati tramite cesareo o nutriti con la formula possono non avere questo importante batterio. La supplementazione in questo caso è altamente raccomandata in quanto la colonizzazione di B. longum può svolgere un ruolo importante nello sviluppo del sistema gastrointestinale per il resto della loro vita.
Un’immunità Più Forte
Studi hanno dimostrato che B. longum ha un potente effetto sul sistema immunitario, contribuendo a rafforzare le difese dell’organismo contro i patogeni nocivi. Nei neonati, B. longum ha dimostrato di attivare la risposta anti-poliovirus, oltre a migliorare la resistenza alle infezioni del tratto respiratorio. B. longum è particolarmente importante per le persone anziane, con la prova che aumenta il sistema immunitario degli anziani.
Durante il test su topi infettati dall’influenza, si è scoperto che B. longum migliora i sintomi e riduce la mortalità, oltre a ridurre l’infiammazione nel tratto respiratorio inferiore.
Migliore Digestione
Bifidobacterium longum è un trattamento eccellente per problemi digestivi come l’intolleranza al lattosio.
Aiuta ad abbattere la maggior parte degli zuccheri nel cibo, incluso il lattosio.
Bifidobacterium longum ha anche dimostrato di aiutare a prevenire la stitichezza, ridurre l’infiammazione causata da alcune condizioni intestinali, prevenire livelli elevati di colesterolo e aiutare a prevenire lo sviluppo di alcune allergie.
Quelli con colite ulcerosa, sindrome dell’intestino irritabile o E. coli hanno trovato sollievo nella supplementazione con B. longum. Aiuta a ridurre l’infiammazione intestinale ed è stato segnalato per fornire sollievo dai sintomi IBS senza gli effetti collaterali negativi dei farmaci farmaceutici. I pazienti dicono che riduce i loro dolori addominali e disagio, gonfiore e distensione, oltre a facilitare i movimenti intestinali.
Alcuni studi suggeriscono addirittura che aiuta a metabolizzare i grassi, che ha associato la supplementazione di B. longum con livelli di colesterolo migliori . Uno studio ha dimostrato che B. longum riduce il colesterolo totale, specialmente nelle persone con ipercolesterolemia moderata. Ha anche contribuito a ridurre la deposizione di lipidi nel fegato e le dimensioni degli adipociti, e ha migliorato la funzionalità epatica e renale nei ratti con ipercolesterolemia
LACTOBACILLUS RHAMNOSUS
Lactobacillus rhamnosus è il batterio probiotico più studiato tra i lactobacilli. Produttore di acido lattico solo in forma levogira; è capace di fementare il ramnosio, caratteristica per il quale viene identificato.
Come tutti i lactobacilli, è un Gram + e presenta la classica forma a bastoncino; cresce in piccole catene batteriche, cosa che favorisce la sua resistenza al congelamento e liofilizzazione. Il lactobacillus rhamnosus non possiede DNAplasmidico, il suo impiego per scopi medici quindi viene considerato più sicuro.
Alcuni ceppi di Lactobacillus rhamnosus sono considerati probiotici. Esistono diverse sottospecie usate come probiotici per la prevenzione e la terapia di diverse condizione morbose nell’uomo: tra i più studiati c’è il Lactobacillus rhamnosus GG (ATCC 53.103); questo è un ceppo di L. rhamnosus isolato nel 1983 dal tratto intestinale di esseri umani sani e brevettato il 17 aprile 1985 da Sherwood Gorbach e Barry Goldin.
Lactobacillus rhamnosus GG resiste all’acidità gastrica e ai sali biliari ed è in grado di aderire alla mucosa gastrointestinale. Il fatto che questo batterio sia resistente all’acidità gastrica e ai sali biliari è conseguenza della sua capacità di produrre proteine antistress che gli conferiscono maggiori possibilità di sopravvivenza nel transito intestinale dopo l’assunzione orale.
L’alto livello di adesione alla mucosa intestinale è spiegabile per la presenza sulla parete batterica di un esopolisaccaride ricco in galattosio; nonché per la capacità del batterio di produrre proteine di superficie simili a pili capaci di mediare l’adesione alle cellule epiteliali.
La modulazione indotta sul sistema immunitario sembra trovare spiegazione nella scoperta di una proteina solubile secreta dal L. rhamnosus, la proteina P40. Sembra che questa proteina riduca lo stato infiammatorio e l’apoptosi delle cellule epiteliali migliorando l’effetto barriera nei confronti dei patogeni intestinali. Il Lactobacillus rhamnosus inibisce l’apoptosi intestinale delle cellule epiteliali e migliora le funzioni di barriera dell’intestino grazie ad una modulazione della ciclossigenasi-2 (COX-2).
ll Lactobacillus rhamnosus GG è capace di stimolare la produzione di alcune citochine.
Una ricerca condotta su animale a Jena in Germania presso l’Università «Friedrich Schiller” ha dimostrato che l’associazione tra il Lactobacillus rhamnosus e il Bifidobacterium lactis è in grado di prevenire la genotossicità indotta da un potente cancerogeno, l’azossimetano (sostanza cancerogena e neurotossica) e i conseguenti tumori dell’intestino cieco del modello animale usato.
I probiotici in generale ed in particolare il L. rhamnosus mostra di possedere importanti proprietà preventive e/o curative nei confronti di malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI).
ZINCO
Lo zinco è un minerale metallico essenziale per la vita e la salute dell’uomo; grazie alle sue innumerevoli proprietà, è molto utilizzato nei farmaci, negli integratori alimentari.
È coinvolto in una lunghissima serie di processi fisiologici ed è contenuto, in maniera relativamente abbondante, in certi alimenti; anche per godere delle sue proprietà terapeutiche, talvolta può essere consigliabile aumentarne l’apporto nutrizionale con gli integratori alimentari.
D’altro canto, le correlazioni tra zinco e salute non si fermano al ruolo nutrizionale. È infatti responsabile di una lunga serie di reazioni ed interazioni con l’organismo che si possono considerare “terapeutiche”.
La maggior parte degli integratori alimentari multi salini e vitaminici da assumere giornalmente, a compressa singola, contiene zinco nutriente sotto forma di ossido di zinco, acetato di zinco o gluconato di zinco.
Esistono anche molti rimedi farmacologici a base di zinco, sempre ad uso interno, che basano il proprio meccanismo d’azione sull’efficacia di questo minerale.
Proprietà antiossidante
Lo zinco è considerato un potente antiossidante e se ne consiglia l’integrazione alimentare per contrastare l’azione dei radicali liberi. Si tratta comunque di un redox inerte che svolge la propria funzione antiossidante solo in maniera indiretta. È comunque innegabile che, soprattutto in caso di dieta scorretta o malassorbimento – primario o secondario – gli integratori a base di zinco possano migliorare lo stato di salute.